EUMOFA. Disponibili report aggiornati pesca e acquacoltura in Italia e UE – Sul sito di EUMOFA sono disponibili le versioni aggiornate dei report su pesca e acquacoltura del UE e dei Paesi Membri. I report offrono un’istantanea della filiera della pesca e dell’acquacoltura fornendo dati e informazioni, tra l’altro, sulle flotte pescherecce, sui flussi commerciali, sulle organizzazioni di produttori e sui comportamenti dei consumatori.

Nel 2020 l’Italia è stato il quarto Paese nell’UE-27 per quanto riguarda la produzione di pesce d’allevamento e l’undicesimo in termini di catture. La produzione derivata da pesca e acquacoltura ammontava a 263.000 tonnellate con un incidenza dello 0,1% sulla produzione mondiale e del 5% su quella dei Paesi Membri.

 

Dati su pesca e acquacoltura anno 2020, Fonte EUMOFA
Dati su pesca e acquacoltura anno 2020, Fonte EUMOFA

Pesca

Nel 2020 il 94% degli sbarchi in Italia comprendeva prodotti freschi interi/eviscerati, e il 6% era costituito da prodotti congelati. Quanto alla destinazione d’uso, il 96% era destinato al consumo umano e il 4% ad usi industriali. In Italia sono registrati 325 porti pescherecci (fonte: EU Master Data Register, 13 giugno 2022).

Le principali specie commerciali sbarcate sono stati i gamberi. Per questa specie il dato a valore è €140 mln (21% sul totale), quello a volume è di 24.000 tonnellate (17% sul totale).

Principali specie commerciali sbarcate e % del totale, Fonte EUMOFA
Principali specie commerciali sbarcate e % del totale, Fonte EUMOFA

Acquacoltura

Nel 2020 il 70% della produzione acquicola italiana è stata realizzata in acque marine e salmastre e il 30% in acqua
dolce; di seguito si riportano i metodi di acquacoltura maggiormente utilizzati:
41% della produzione: sopra il fondale, in acque marine e salmastre;
28% della produzione: in vasche e canalette, quasi esclusivamente in acqua dolce (e in misura minore in acque marine e salmastre);
20% della produzione: a contatto con il fondale, in acque marine e salmastre;
6% della produzione: in gabbie, quasi esclusivamente in acque marine e salmastre;
3% della produzione: in stagni d’acqua dolce.
La quota rimanente è stata allevata in recinti in acque marine e salmastre.

 

 

Principali specie commerciali allevate e % del totale, Fonte EUMOFA
Principali specie commerciali allevate e % del totale, Fonte EUMOFA

Consumo

Nel 2020 il consumo apparente è stato stimato in 29,99 kg pro capite, in calo del 4% rispetto al 2019. Le specie più consumate sono state il tonno pinna gialla, il calamaro, il salmone, la cozza, il tonnetto striato e il merluzzo nordico (fonte: EUMOFA).

I consumatori abituali, ossia coloro che mangiano prodotti della pesca e dell’acquacoltura almeno una volta al mese, appartengono prevalentemente alle fasce d’età 25-39 e 40-54 anni. I giovani (15-24 anni) sono meno inclini al consumo frequente di pesce, sia in Italia, sia a livello di UE-28. Tra i giovani, i consumatori abituali rappresentano il 66% del totale, una percentuale leggermente più bassa di quella registrata a livello UE (67%, Regno Unito incluso). Gli italiani consumano principalmente pesce fresco. Il pesce sfuso viene consumato molto più frequentemente in Italia (84%) che a livello UE (68%, Regno Unito incluso) (fonte: EUMOFA, “Abitudini dei consumatori dell’UE riguardo ai prodotti della pesca e dell’acquacoltura”, 2017).

Fonte: pesceinrete.com

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