Europêche, deroghe ai dazi tariffari solo a pesce importato che soddisfa criteri di sostenibilità – La Commissione europea si appresta a proporre una normativa che introduce contingenti tariffari autonomi per determinati prodotti ittici per gli anni 2024 e 2025. Questi contingenti riguarderanno specie come tonno, merluzzo, nasello, gamberi, merluzzo o pesce piatto, consentendo importazioni ad alto volume da paesi extracomunitari con dazi doganali ridotti o nulli. Nel corso degli anni, si è registrato un significativo aumento del numero di specie e del volume di pesce che entra sul mercato europeo attraverso questi contingenti tariffari. Tuttavia, Europêche, organizzazione rappresentativa del settore ittico, solleva preoccupazioni riguardo alla mancanza di considerazioni sulla sostenibilità nel sistema dei contingenti tariffari autonomi.

Ad esempio, l’importazione di tranci di tonno dalla Thailandia e dalla Cina a dazio zero suscita preoccupazioni per il documentato coinvolgimento dei due paesi in pratiche di pesca illegali, non dichiarate e non regolamentate (IUU) e abusi sul lavoro. Europêche sostiene che l’utilizzo dei contingenti tariffari autonomi sia mosso dalla volontà di abbassare i prezzi e favorire una concorrenza sleale, ignorando i principi di sostenibilità. Questa situazione mette sotto pressione il settore ittico dell’UE a ridurre i prezzi e a cercare mercati alternativi, interrompendo partnership di lunga data con gli Stati dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico (OACPS) e privandoli di preziose opportunità di mercato.

Javier Garat, presidente di Europêche, critica l’UE poichè facilita l’ingresso di prodotti di dubbia origine e dubbie condizioni di pesca mentre impone sempre più rigorosi standard di sostenibilità alle aziende europee. Si chiede perché il sistema di contingenti tariffari autonomi manchi della stessa attenzione per la sostenibilità applicata ad altre politiche di pesca e ambiente. L’attuale tendenza all’aumento dei volumi di contingenti tariffari autonomi mentre la flotta dell’UE affronta sfide legate a fattori geopolitici e politici dell’UE solleva preoccupazioni sull’impegno dell’UE per la sicurezza alimentare e la sostenibilità.

Il sistema dei contingenti tariffari autonomi non fa distinzione tra pesce proveniente da diversi paesi, inclusi quelli con pratiche di pesca discutibili. Ad esempio, grandi volumi di merluzzo e nasello russo beneficiano di deroghe fiscali, il che è eticamente e politicamente problematico considerando le relazioni tese tra l’UE e la Russia e i divieti imposti su specifiche importazioni di prodotti ittici. Inoltre, il sostegno della Commissione a controversi pescatori di fondali non UE mentre si propongono divieti di pesca a strascico nei fondali dell’UE solleva incongruenze e richiede un trattamento più equo.

Garat sottolinea che premiare pratiche insostenibili e il trattamento ingiusto delle persone coinvolte nella pesca IUU e negli abusi sul lavoro con un accesso di mercato preferenziale non è più accettabile. Incoraggia il mercato europeo a mantenere elevati standard e si aspetta che tutte le flotte, indipendentemente dall’origine, operino con lo stesso livello di sostenibilità delle flotte europee per garantire una concorrenza leale.

Il settore ittico dell’UE sollecita la Commissione a utilizzare il sistema di contingenti tariffari autonomi per bilanciare pratiche insostenibili e irresponsabili nel Nord-Atlantico, come quelle osservate in Norvegia e nelle Isole Fær Øer, dove persiste la sovrapesca del merluzzo atlantico e le sfide ai diritti storici della flotta dell’UE. È fondamentale per l’UE utilizzare preferenze commerciali e la sua potenza di mercato per tutelare gli interessi della flotta ittica dell’UE e garantire una concorrenza leale nell’ambito degli accordi di pesca e commercio con paesi terzi. Questo approccio preserverà la sostenibilità delle acque europee e promuoverà un gioco equo.

Fonte: pesceinrete.com

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