Il Mar Mediterraneo sta subendo cambiamenti significativi in temperatura e salinità in tutti i livelli, dalla superficie agli strati più profondi

Il Mediterraneo sempre più caldo e salato – Il Mediterraneo sta subendo cambiamenti significativi in temperatura e salinità in tutti i livelli, dalla superficie agli strati più profondi. Il risultato emerge da uno studio condotto dai ricercatori dei centri oceanografici di Malaga, Illes Balears e dei servizi centrali dell’Istituto spagnolo di oceanografia (IEO, CSIC) in collaborazione con l’Istituto di scienze marine (ICM-CSIC) e il Sistema di osservazione costiera delle Isole Baleari (SOCIB).

I risultati di questa ricerca, pubblicati sul Journal of Marine Science and Engineering, evidenziano un aumento della temperatura e della salinità in tutto il Mediterraneo. In particolare, si osserva un rapido aumento della temperatura delle acque superficiali, che varia da 2ºC/secolo nel Mare di Alboran a quasi 3ºC/secolo lungo la costa catalana dell’Estartit.

Lo studio ha anche rivelato un’accelerazione nella velocità con cui le acque del Mediterraneo assorbono calore, simile a quella di altre parti del pianeta. Inoltre, sono state evidenziate un’incremento nell’intensità e nella frequenza delle ondate di calore marine negli ultimi 30 anni.

Questi risultati sono il frutto di un progetto ambizioso avviato dal Gruppo Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (GMCC-IEO) per rivedere e analizzare le informazioni raccolte in tre decenni di monitoraggio del Mediterraneo.

Il programma RADMED, gestito dall’IEO, ha svolto un ruolo fondamentale nella raccolta di dati storici che consentono di valutare l’impatto del cambiamento climatico sugli ecosistemi marini del Mediterraneo. Il progetto è stato finanziato dall’Unione Europea tramite il Fondo europeo per la pesca e l’acquacoltura marittima (FEMPA), nell’ambito del Programma nazionale per la raccolta, la gestione e l’utilizzo dei dati del settore della pesca, nonché da altri programmi di ricerca.

Questo studio fornisce una preziosa base di conoscenza per valutare lo stato di salute del Mediterraneo e gli effetti del cambiamento climatico sui suoi ecosistemi, aprendo la strada a future ricerche e misure di protezione dell’ambiente marino.

Fonte: pesceinrete.com

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