Le convinzioni dei consumatori europei sui principali pilastri della sostenibilità in un confronto tra pesce selvatico e di allevamento.
In un sondaggio il confronto tra pesce selvatico e di allevamento – Oltre che a rappresentare un’industria economica, l’acquacoltura è anche la soluzione più tangibile in grado si garantire sicurezza alimentare. Tuttavia si è portati a pensare che i consumatori oggi hanno ancora una percezione negativa del pesce d’allevamento rispetto a quello selvatico, compresa la sua sostenibilità.
In questo scenario capire come l’acquirente percepisce la sostenibilità diventa indispensabile per costruire una strategia efficace volta ad incoraggiare il consumo sostenibile di pesce.
A questo proposito è stato realizzato un sondaggio che ha consentito di intervistare 2145 consumatori in cinque paesi europei (Francia, Germania, Italia, Polonia e Spagna) e indagare sulle loro convinzioni in merito al concetto di sostenibilità, ambientale, sociale ed economica, tra pesce di allevamento e selvatico.
Il pesce d’allevamento è più sostenibile
L’indagine ha permesso di dimostrare che i consumatori europei percepiscono il pesce d’allevamento come più sostenibile, in grado di fornire benefici ambientali, generare occupazione, migliorare le condizioni di vita umane, generare sviluppo rurale e garantire prezzi più equi rispetto al pesce selvatico.
È inoltre emerso che per comunicare efficacemente la sostenibilità dell’acquacoltura, sarebbe meglio concentrarsi su singoli aspetti della sostenibilità piuttosto che sull’intero concetto. Quattro i segmenti di consumatori che sono stati identificati in base alle loro convinzioni: ambivalente, pro acquacoltura, pro pesce selvatico e imparziale.
Serve aumentare la produzione alimentare
La popolazione mondiale arriverà a contare 9,7 miliardi di abitanti entro il 2050 (UN 2022a ), di pari passo dovrà anche aumentare la produzione alimentare e per fronteggiare la prevista domanda di pesce è necessario guardare a quello d’allevamento come miglior alternativa visto anche l’esaurimento degli stock marini.
Le convinzioni dei partecipanti europei che confrontano la sostenibilità del pesce selvatico con il pesce d’allevamento sono mostrate nella Tabella 2
Lo studio porta i nomi di: Laura Lopez-Mas, Anna Claret, Gaelle Arvisenet, Roser Romero del Castillo, Zein Kallas, Massimo Zuccaro e Luis Guerrero.
Fonte: pesceinrete.com