Le ultime proiezioni di Kontali indicano che, nel 2023, l’offerta globale di salmone atlantico d’allevamento rimarrà stabile.

La domanda di salmone continua ad aumentare ma l’offerta rimarrà stabile – Secondo le ultime previsioni della società di analisi dei dati di mercato Kontali, la fornitura globale di salmone d’allevamento Atlantico rimarrà relativamente stabile nel 2023, nonostante si preveda un aumento della domanda. I dati, resi noti durante un panel alla Conferenza sul Mercato del Pesce del National Fisheries Institute che si è tenuta dal 15 al 19 gennaio in La Quinta, California, USA, indicano che il salmone d’allevamento Atlantico vedrà un aumento dell’approvvigionamento di circa l’1%. Questo dato, secondo Ragnar Nystøyl, analista capo di Kontali, è basato sull’ipotesi che non ci siano problemi biologici o eventi imprevisti che causino un calo della produzione.

Analizzando i dati per regioni, alcune vedranno lievi aumenti nell’approvvigionamento di salmone. La Norvegia dovrebbe aumentare la produzione del 3%, passando da 1.511 milioni di tonnellate metriche (MT) a 1.551 milioni di MT. Il Regno Unito dovrebbe registrare il più grande aumento nella produzione, con un aumento del 8% da 170.000 MT a 183.000 MT.

La produzione in Cile dovrebbe invece diminuire del 2%, passando da 750.000 MT a 739.000 MT, quella in Canada dovrebbe subire un calo del 5%, passando da 134.000 MT a 128.000 MT.

Nel complesso, la produzione globale di salmone dovrebbe raggiungere 2.906 milioni di MT, in lieve aumento rispetto al totale del 2022 di 2.866 milioni di MT.

Secondo Nystøyl, l’analisi si basa sulla vendita di mangime per salmerini nel 2022. Poiché i rapporti di alimentazione sono relativamente stabili, Kontali può ottenere una stima precisa della quantità di biomassa.

“Il mangime arriva ai pesci e questo ti dice come sarà la raccolta, a meno che i pesci non muoiano”, ha detto Nystøyl.

Anche se teoricamente le stime indicano un lieve aumento nella produzione di salmone nel 2023, in linea di massima le attuali previsioni indicano una produzione relativamente stabile per il secondo anno consecutivo, ha detto Nystøyl, e questo senza tenere conto delel situazioni sempre più variabili per l’allevamento del salmone nei due maggiori paesi produttori del mondo: Cile e Norvegia.

La domanda di salmone continua ad aumentare ma l’offerta rimarrà stabile.

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