Ricercatori dell’IDAEA hanno valutato i livelli di mercurio nelle specie presenti nel Mediterraneo occidentale

Sardine e acciughe le specie con minor presenza di mercurio – Il recente studio Wild fish and seafood species in the western Mediterranean Sea with low safe mercury concentrations condotto da un team di ricercatori dell’Institute of Environmental Assessment and Water Research (IDAEA) del CSIC ha consentito di valutare i livelli totali di mercurio e stimare quali specie ittiche soddisfano le raccomandazioni dell’UE per il consumo umano.

La ricerca ha consentito di analizzare 1345 esemplari appartenenti a 58 diverse specie di pesci selvatici e frutti di mare del Mediterraneo occidentale tra Italia, Francia e Spagna.

Il Mar Mediterraneo, come dimostrato da diverse ricerche (*1), ha una significativa presenza di mercurio accumulatosi fino ad oggi nel corso dei decenni a partire dalla rivoluzione industriale. Di conseguenza i livelli di mercurio nei pesci del Mare Nostrum sono più elevati che in altri mari o oceani (*2).

La misurazione delle concentrazioni di mercurio è stata fatta mediante spettrometria di assorbimento atomico con amalgamatore d’oro a decomposizione termica.

Lo studio, pubblicato su Environmental Pollution, ha evidenziato che solo tredici specie, tra quelle analizzate, non superano le concentrazioni di mercurio raccomandate come sicure dall’Unione Europea (0,5 μg g -1 ww). Tra l’elenco delle specie sicure compaiono sardine (Sardina pilchardus), acciughe (Engraulis encrasicolus), melù (Micromesistius poutassou), picarel (Spicara smaris), sarago (Pagellus bogaraveo), orata (Sparus aurata), pesce pettine (Xyrichtys novacula), triglia di scoglio (Mullus surmuletus), sciarrano (Serranus scriba), corvina (Sciaena umbra), salpa (Sarpa salpa), lampuga (Coryphaena hippurus) e calamari (Loligo vulgaris).

“Le autorità sanitarie – raccomandano gli autori dello studio – dovrebbero tenere conto di queste specie ittiche, che dovrebbero essere preferite ad altre che non rispettano i limiti dell’UE “.

Il pesce indubbiamente è parte di un modello alimentare sano e non bisogna dimenticare che i benefici del suo consumo superano di gran lunga i potenziali rischi legati all’assunzione di mercurio.

 

*1 – (Cossa et al., 2022; Covelli et al., 2012; Grassi e Netti, 2000; Moldenhauer et al., 2008; Rajar et al., 2007)
*2 – (Cossa et al., 2022 ; FAO, 1986 ; FAO/OMS, 2011 ; Junqué et al., 2018 ; Srebocan et al., 2007 ; UNEP, 2018)(Cossa et al., 2022 ; FAO, 1986 ; FAO/OMS, 2011 ; Junqué et al., 2018 ; Srebocan et al., 2007 ; UNEP, 2018)

Sardine e acciughe le specie con minor presenza di mercurio

Fonte: Pesceinrete.com

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